venerdì 19 luglio 2013

24- Così stanno


Lui la guarda.
La guarda come si guardano le stelle in una notte calda di Agosto nella speranza che una cada, si stacchi da tutto quel blu, per regalare la speranza di un desiderio che smetta di essere tale.
La guarda come si guarda un aereo che decolla, mentre attraversa le nuvole verso chissà quale cielo lontano.
E lei si sente così.
Si sente un po' stella e un po' aereo insieme. Si sente cadente e decollante, luminosa e possente, naturale e artificiale. Si sente bella, come nessuno l'ha mai fatta sentire.
Si sente felice e malinconica allo stesso tempo. La felicità è così grande da tramutarsi in malinconia. E allora, per la prima volta, capisce Leopardi e la sua insegnante delle superiori, quando commossa ne leggeva i versi in classe.
Con un solo sguardo si sente così. E allora ci prova.
Ci prova con tutta sé stessa a farlo sentire nello stesso modo, perché è una sensazione troppo grande per lei sola. E' una sensazione troppo bella per tenerla tutta per sé.
E ci prova. Lo guarda.
Lo guarda pensando al mare sconfinato, il mare buio della notte, quello che non ha orizzonti perché la sua fine è mescolata all'inizio del cielo ancora più infinito.
Lo guarda come si guarda un libro non letto che si desidera da tanto, sfogliando e annusandone le pagine sperando di coglierne qualche accenno.
Zitti, muti in un silenzio fatto solo di respiri e sguardi.
Si guardano nella notte, solitari, occhi dentro occhi.
Nemmeno si toccano, non serve. Quello che condividono ora è anche più intimo di un qualsiasi contatto.
Stanno così, stretti negli occhi.
Così stanno.

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