lunedì 23 luglio 2012

4. Discorso al mare

Come si descrive qualcosa che non si conosce?
Forse si ha bisogno di più parole, più di quelle che la penna è in grado di scrivere.
Quando la testa esplode di sensazioni, quando tutto sembra sfocato e nitido al tempo stesso, quando pensi di vedere il mare per la prima volta, ma in realtà è quello di sempre.
Come può sembrare così spaventoso ma perfettamente rassicurante tutto ciò?
I riflessi del mare non hanno parole, eppure li sento così chiaramente che fatico ad ignorarli. ma ci provo con tutta me stessa, provo con ogni respiro, ogni sguardo, ci provo con le urla, con i sospiri, con le mani, ma non ci riesco.
Come si parla al mare?
Gli direi che vorrei essere schiuma, la schiuma delle sue onde, che vorrei perdermi nelle sue profondità, che vorrei essere così infinitamente finita. Gli direi che vorrei essere chiara, trasparente e misteriosa. Gli direi che vorrei appartenere a tutte le terre e a nessuna in particolare.
Come...?



2 commenti:

  1. "Come...", se non so nulla dei primi quesiti, su questo, so ancora meno :)
    Però, una cosa piccola la so: che del "come" ci si preoccupa "poi", quasi sempre quando "è già" ;)
    Bacio

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